Fughe…dei pavimenti.
Rivedere le priorità. Ma anche scoprirsi deboli, fragili e impauriti.
Molte persone in questo periodo di “reclusione forzata” si mostrano sorridenti, indaffarate, divise tra torte di mele profumate e pizze gourmet fatte in casa. Postano ricette per la felicità, dicono che andrà tutto bene e disegnano arcobaleni.
Io non so disegnare. Non so nemmeno se davvero andrà tutto bene. Ma soprattutto il mio stato d’animo somiglia ad un’altalena impazzita.
Ci sono giorni in cui mi sveglio e c’è il sole, posso spalancare le finestre, assaporare la primavera e concentrare il mio pensiero sull’organizzazione della giornata. Fare gli addominali, stretching…da quanto tempo lo stavo rimandando? Telefonare ad un’amica e vedere la sua bambina.. quante volte ci siamo dette che l’avremmo fatto il giorno successivo?
Altri giorni invece il sole non c’è, nè fuori nè dentro la mia testa: ed allora le gambe iniziano a pesare, l’inattività a farmi sentire irrequieta, il non lavoro a farmi sentire inutile. Che differenza fa se dopo il caffè torno a letto? Se i panni li stiro domani, o dopodomani, o dopo ancora…il tempo sembra perdere il suo senso. Guardo nervosamente l’orologio sperando che i minuti trascorrano più velocemente, che arrivi presto un’ora socialmente accettabile per andare a dormire e svegliarmi sperando che quella successiva sia una giornata con il sole.
Quanto tempo abbiamo dedicato a noi stessi?
Quante volte mi sono risposta che “non era il momento”?
Quante volte c’è stato sempre qualcosa “di più importante”?
Quante volte sforzi ed energie sono stati dedicati solo all’esterno e mai verso di noi?
Almeno nel mio caso, troppe.
Forse è il momento di darci un’altra occasione. Forse la più preziosa di sempre.
Ricominciare da noi.
Ed oggi mi va bene, che anche se fuori piove e fa freddo mi scappa un mezzo sorriso. L’altalena va verso l’alto. Vado a pulire le fughe dei pavimenti.
Del resto, quando mai nella vita l’avrei fatto?